Galleria Incisioni

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Abbazia di Viboldone

Fondata nel 1176 e completata nel 1348 dagli Umiliati. Il portale è in marmo bianco. Nella lunetta che ne sovrasta l'architrave si trovano sculture marmoree della Madonna con bambino fra i santi Ambrogio e Giovanni da Meda dello scultore genericamente indicato con il nome di Maestro delle sculture di Viboldone. Ai lati, due nicchie gotiche racchiudono le statue dei santi Pietro e Paolo (XIV secolo). Il portone della chiesa è di legno scuro, decorato con grandi costoloni lignei e grossi chiodi, e risale all'epoca della costruzione della facciata. In esso è ricavato un piccolo portoncino che è usato per l'ingresso in chiesa.

Chiesa del Corpus Domini

Si trova a Milano, a brevissima distanza dall'Arco della Pace. La chiesa fu consacrata il 31 dicembre 1900 e elevata al rango di basilica minore da papa Pio XII per volontà dell'arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI. Comprendeva, oltre alla basilica, il convento dei carmelitani scalzi, la biblioteca provinciale, la tipografia Santa Lega Eucaristica e l'Ospizio Nazionale pei piccoli Derelitti, inaugurato il 4 novembre 1904.

Basilica San Nazzaro in Brolo

...e la Cà Granda. La Basilica Apostolorum, fondata nel 382 sulla via Porticata, che portava a Roma fu la prima delle Basiliche volute da Sant’Ambrogio. Fu ricostruita in forme romaniche dopo un incendio e la sua facciata venne occupata nel Cinquecento dalla Cappella funeraria del Trivulzio. Dietro la splendida abside si sviluppa la Cà Granda, l’antico Ospedale Maggiore e oggi sede dell’Università Statale.

Campanile San Cristoforo

Il campanile cuspidato della chiesa di San Cristoforo risale al XV secolo all’epoca della costruzione della Cappella Ducale ed è uno dei pochi originali a Milano. La chiesa di San Cristoforo di Milano è conosciuta anche come il “faro meneghino“, grazie al suo campanile quattrocentesco visibile da lontano, che serviva da punto di riferimento per i viandanti provenienti dal Ticino. Non a caso San Cristoforo è proprio il protettore dei viandanti, dei barcaioli e dei pellegrini.. Collocata sul percorso che conduceva a Milano, in un punto di passaggio obbligato nella rete dei vari corsi d'acqua del Lambro, San Cristoforo sorse — forse — sul sito di un precedente tempio pagano.

Casa Campanini

L’architetto Alfredo Campanini come sua residenza realizza uno dei migliori esempi del Liberty milanese. Le belle cariatidi accompagnano l’ingresso, il cancello d’ingresso in ferro battuto disegnato dallo stesso architetto riprende i motivi floreali tipici dello stile Liberty.

Chiostro delle Umiliate

Il chiostro rinascimentale con 34 colonne su due ordini risale al XV secolo dove esisteva il monastero di Santa Maria Maddalena al Cerchio, Dal medio Evo l’ordine degli Umiliati fu il più importante della Lombardia sino alla soppressione voluta San Carlo Borromeo che non soppresse però l’ordine femminile. Le umiliate continuarono a vivere e operare sino al 1810, anno in cui Napoleone soppresse diversi Ordini religiosi in Lombardia. Al posto delle celle delle monache ora ci sono alloggi privati.

Cortile via San Gottardo

Case di Ringhiera in quartiere Ticinese: Le vie intorno a San Gottardo erano conosciute negli anni 70 dell’800 come borgo dei formaggiai, un animato paesotto del contado milanese, appena fuori le mura dei bastioni. Ancora oggi passeggiando vi sembrerà di entrare in un’altra città, più vivace e genuina di quella che vi lasciate alle spalle. Le case con corte che ospitavano le antiche casere sono le innumerevoli case di ringhiera di oggi.

Chiostro San Antonio Abate

La chiesa seicentesca riedificata dai Teatini fa contrasto con la serenità quattrocentesca del campanile cuspidato e a ridosso della chiesa e il chiostro con gli archi cinquecenteschi in cotto. Il secondo chiostro chiuso viene usato per la didattica dell’Università. Campanile chiostri testimoniano l’ultimo periodo dell’attività ospedaliera degli Antoniani qui stabilitasi nel XIII secolo.

Cortile degli Artisti

E' una bellissima gemma nascosta e inserita all’interno della corte di un’antica casa di ringhiera che si affaccia sul Naviglio Grande, in via Alzaia Naviglio Grande 4. Vige però un’importante regola da seguire: rispettare il silenzio! Una volta superato il cancello iniziale, ti ritroverai immerso in un cortile ricco di piante, quadri, manufatti e scatti d’epoca.

Colonne di San Lorenzo

Il colonnato apparteneva ad un quadriportico prospiciente la chiesa. Per corrispondenza di misure e analogie di modanature le 16 colonne e le relative basi sembrano provenire da un unico monumento. Alte m.7,60 lavorate in un unico pezzo di marmo di Musso .I sedici capitelli invece di ordine corinzio mostrano alcune diversità e provengono da almeno due fabbriche della Milano imperiale: la prima databile alla seconda metà del I secolo d.C; la seconda databile alla metà del secolo II. A questo periodo anche i blocchi originari degli architravi.

Milano Museo Archeologico

Il monastero Maggiore ,di origine longobarda a fianco della chiesa di San Maurizio fu il più importante della città. Il cenobio fu soppresso dalla Repubblica Cisalpina nel 1798. In epoca barocca furono costruiti i due chiostri ad ovest (uno è adibito a sala del Museo) l’altro, il chiostrino fu elogiato per la sua armonia . Di poco posteriore è il grande portale, saldato nel 1683, “il più armonioso di Milano”, con elegante grata e fra le inconsuete mensole rovesciate nel timpano è appesa una grande cartella arricciolata. (iscrizione relativa agli inizi del Maggiore). Ora ingresso al Museo.

Milano Sant'Ambrogio

Ambrogio eletto vescovo nel 374 iniziò la costruzione della basilica “Martyrum” consacrata nel 374. La basilica attuale frutto di lavori dei secoli attorno il Mille è uno dei più importanti esempi dello stile romanico. Ricco di decorazioni scultoree di animali, mostri e fregi vegetali sono i capitelli e gli archi del monumentale atrio e della facciata. Della porta lignea originale del IV secolo con storie di Davide sopravvivano alcuni pannelli al Museo Diocesano. L’attuale è una copia dell’originale del 1750.

Milano San Cristoforo

La Chiesa è costituita da due edifici uniti. L’esatta epoca di fondazione della chiesetta di sinistra non è nota: risulta con certezza esistente alla fine del XIII. A metà 1300 fu realizzato il portale. Il rosone in cotto che lo sovrasta, è di gusto pienamente gotico e rappresenta uno degli esempi più belli del genere in Lombardia. Per voto della cittadinanza a seguito di una grave epidemia, fu costruita a destra una nuova chiesa ultimata nel 1404 detta Cappella Ducale.

Palazzo Bolagnos

E’ un esempio tra i più riusciti dal rococò milanese. La casata di origine spagnola si stabilì a Milano all’inizio del settecento e dette l’avvio di un grandioso palazzo tanto da essere ricordato come “Ca’ Bolagna, Insci granda, De loggiagh el Re de Spagna”. Oltre l’elegante portale s’apre la scenografica corte con colonne binate, mentre sullo sfondo un minor cortile con un piccolo ninfeo. Dopo vari passaggi di proprietà il palazzo fu acquisito nell’ottocento dai Visconti di Modrone.

Palazzo Borromeo d'Adda

La Corsia del Giardino, l’attuale via Manzoni divenne nell’Ottocento una strada di lusso. Nel 1820 Febo d’Adda fece ricostruire il suo palazzo in forme neoclassiche con una imponente facciata e i suoi 3 cortili monumentali.

Palazzo Durini

Con palazzo Annoni di Porta Romana rappresenta l’unico esempio di dimora nobile privata costruita a meta del Seicento. Opera felice di Francesco Maria Richino con facciata sobria, un portale d’ingresso monumentale in bugnato e un ridente cortile girato da portici a colonne binate.

Palazzo Borromeo Portone

I Borromeo abitarono sempre qui, venuti a Milano dalla Toscana all’inizio del quattrocento e non esiste un altro casato che può vantare in Lombardia un insediamento sempre nello stesso isolato con crescite successive sino al 600 e 700. Portale a sesto acuto con decorazioni nella parte superiore di marmo dai colori alternati. Una larga fascia ornamentale racchiusa fra un cordone a spirale e un seguito di fogliame e nella cuspide ad arco un dromedario caricato dalla corona comitale adottato dai Borromeo insieme all’unicorno. Il restauro dopo le bombe del 1943 ha salvato i famosi affreschi della Sala dei Giochi.

Palazzo Litta

Nel settecento Pompeo Litta è l’erede del palazzo e degli Arese, Borromeo, Visconti. L’edificio è fra i pochi esempi di fasto anche esteriore dell’architettura dei patrizi milanesi. Costruito nel seicento dal Richino per la famiglia Arese fu rimaneggiato varie volte arricchendosi nel Settecento con la fantasiosa facciata coni due muscolosi Atlanti. e dalla cancellata in ferro battuto. Il palazzo fu per due secoli al centro della vita mondana milanese, vi dettero ricevimenti per imperatori, imperatrici e altri coronati testimoniati dalla ricchezza dei saloni.

Palazzo Pozzobonelli

O ISIMBARDI, dalle bombe del 1943 solo il cortile rimase in piedi. dopo un esame delle targhe araldiche vennero ritenuti i Pozzobonelli o gli Isimbardi i possibili fondatori del palazzo all’inizio del XVI secolo. Il cortiletto è composto da un portico a tre arcate per lato, con colonne a base attica e capitelli compositi di fattura poco comune con l’inserzione dei pulvini che creano maggiore slancio delle arcate. La soluzione di porre alti pulvini si può spiegare considerando le ristrette dimensioni del cortiletto.

Palazzo Marino

Per il ricco banchiere genovese Tommaso Marino, Galeazzo Alessi costruì a metà del Cinquecento una fastosa residenza oggi Comune di Milano. La facciata principale era quella di piazza San Fedele (quella in piazza della Scala è copia di Luca Beltrami). L’ingresso principale era sul lato corto (Via Marino) e immetteva direttamente nella Corte d’Onore. Senza mediazione dell’androne si accedeva a una corte porticata su tre lati che stupisce per l’abbondanza della decorazione.

Piazza Fontana

A fine Settecento la piazza alle spalle del Duomo fu liberata dal “verziere” mercato ortofrutticolo. L’architetto Piermarini fu incaricato di arricchirla con una fontana decorata con sirene. Deviata l’acqua del Seveso fu la prima in città e rimase anche l’unica per 150 anni.Dalla piazza si intravede parte dell’apside del Duomo e la guglia maggiore dove venne nel 1774 collocata la statua in rame dorato della Madonnina. Svetta a 108,50 metri e per consuetudine non si costruisce in centro a Milano più alto di quella altezza.

San Cristoforo sul Naviglio

Riflesso sulle acque del canale è unito alla Ripa con un ponte pedonale L’origine della chiesa si ammanta nella leggenda, Il Lambro meridionale attraversava queste terre alle porte di Milano e al posto di un tempietto dedicato a una divinità pagana sorse una chiesetta dedicata a San Cristoro. il Santo dei viandanti e rappresentato con immagini enormi per essere visto da lontano. La chiesa a sinistra, romanica, esisteva con certezza già nel XIII secolo, quella di destra detta Cappella Ducale risale al 1404 costruita dai milanesi dopo un voto per una cessata pestilenza.

Santa Maria delle Grazie

La chiesa e il convento furono costruiti a metà Quattrocento da Guinoforte Solari per i Domenicani. Nel 1492 per volere di Ludovico il Moro si iniziò la costruzione della tribuna come mausoleo della famiglia. Nessun edificio realizzato in Italia nell’ultimo ventennio del secolo esprime più della tribuna delle Grazie in modo così completo e così emblematico l’ideale del Rinascimento.

San Giovanni in Conca

Si può far risalire la fondazione tra la fine del VI o primi del VII secolo. La cripta è di fine X inizi XI secolo. La chiesa superiore venne rifatta a più riprese . Nel 1879 il consiglio comunale decretò l’abbattimento parziale della chiesa per aprire via Mazzini e ciò che restava venne aggiudicato alla chiesa Valdese,. Nel 1953 la chiesa Valdese traslocò in Francesco Sforza e si portò via la facciata. Quello che rimane è un a finestra dell’abside da cui si intravede la cupola di Sant’Alessandro.

Milano Via Madonnina

Nel quartiere di Brera, considerato il cuore della città si snoda tra via Fiori Chiari e piazza del Carmine una strada con edifici moderni e Ottocenteschi in parte costruiti dove esisteva il convento dei Carmelitani soppresso nel 1782. Il nome deriva da una piccola statua della Madonnina che si trovava in una nicchia

Via Clerici

I Clerici originari del lago di Como commercianti di tessuti si stabiliscono a Milano all’inizio del Seicento e dalla mercatura passano all’attività di credito. A metà secolo comprano una casa “domus a nobile” dai Visconti in un’area centralissima in prossimità delle sedi amministrative e dei quartieri finanziari della città. La proprietà si espande tanto da occupare con ulteriori acquisizioni di abitazioni e botteghe tutta la contrada del Prestino dei Bossi, ora Via Clerici.

Palazzo Clerici

Giorgio Antonio Clerici nel Settecento al culmine della politica di acquisizioni nella zona porterà a compimento il processo di trasformazione del palazzo in una delle più lussuose dimore del Settecento. La facciata sobria contrasta con la ricchezza decorativa degli ambienti interni. Famosa la sala degli arazzi con l’affresco del Tiepolo. Il corpo principale dell’edificio, arretrato rispetto al filo stradale, è definito dalla sequenza prospettica che lega l’androne d’ingresso, la corte d’onore e il giardino.

Palazzo Trivulzio

Un antico palazzo in piazza S.Alessandro venne acquistato dal Marchese Giorgio Trivulzio con l’intero isolato e ristrutturato tra il 1707-13. Contrasta con la semplicità del paramento esterno della facciata il portale molto fastoso, a stipiti di granito e il sottostante balcone con parapetto di piastrini racchiudenti inferriate a ricci intrecciati. Fra il balcone e l’archivolto c’è una grande conchiglia con maschera barbuta. All’interno della corte d’onore venne ricomposto un arco quattrocentesco sfuggito alla demolizione della casa dei Mozzanica poi Serbelloni nella corsia dei Servi, ora corso Vittorio Emanuele II.

Cortile Navigli

I cortili sui Navigli di Milano sono veri e propri gioielli nascosti, che raccontano la storia e l’anima di questa affascinante città. Navigli è il nome dato ai canali artificiali che attraversano Milano, e i cortili che si affacciano su di essi sono un’incantevole parte del tessuto urbano.

Androne Liberty

Il nome liberty viene da un magazzino londinese che aprì un negozio a Milano nel 1910.Il quartiere di Porta Venezia che si sviluppa all’inizio del Novecento è quello che conserva le testimonianze più significative. In via Malpighi angolo via Melzo Giovan Battista Bossi costruisce 1903-04 per la famiglia Guazzoni una delle più sontuose dimore della città. Le due facciate esterne si caratterizzano per una fantasiosa e ricca decorazione che si ripete anche all’interno dell’androne con un floreale cancello in ferro battuto.

Angelo Duomo

Il Duomo di Milano, ufficialmente Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria. Tutto l'esterno è decorato da un ricchissimo corredo scultoreo. Sulle mensole degli sguanci delle finestre si trovano statue e busti, sui contrafforti statue coperte da baldacchini marmorei (in basso) e 96 "giganti" (in alto), sui quali svettano i doccioni figurati come esseri mostruosi. Altre statue si trovano sulle guglie, sia a coronamento che nelle nicchie.

Castello Sforzesco Torrione di Santo Spirito

Difficile la data di nascita del Castello risultante da 6 secoli di costruzioni, distruzioni, ampliamenti rifacimenti e restauri. Nel 1358 Galeazzo II Visconti fece iniziare la rocca di Porta Zobia sulla quale nascerà la corte Sforzesca. Nel 1450 Francesco Sforza diventato il signore della città ordina la costruzione di un grandioso castello fortezza ma anche residenza al posto della rocca viscontea. Si costruirono verso la città due grandi massicci torrioni di difesa arrivati sino ai giorni nostri dopo essere stati usati anche come prigioni e depositi d’acqua.

Castello Sforzesco Porta dei Carmini (interna)

Dal 1893 inizia una complessa opera di restauro e ripristino del Castello, per secoli ridotto a caserma. Sotto la direzione di Luca Beltrami già dall'agosto del 1892 si è intrapresa la demolizione della Ghirlanda, cui segue quella della Cavallerizza, una costruzione ottocentesca. Si riaprono le due porte del Carmine e di Santo Spirito, si rialzano i due torrioni e si riporta la Torre di Bona all’antico aspetto.

Castello Sforzesco ingresso Corte Ducale

Da un unico ponte levatoio all’interno del Castello di cui rimangono poche tracce si accedeva alla corte Ducale. Il fossato con le acque della fossa interna dei Navigli proteggeva la Rocchetta e la corte Ducale. Un grande stemma campeggiava all’ingresso. Una linea retta passa attraverso i portoni e arriva, attraverso il Parco del Sempione all’Arco della Pace.

Castello Sforzesco Porta dei Carmini (Ponte Levatoio)

Detta del Carmine perché era l’uscita verso la chiesa di Santa Maria del Carmine detta anche Santa Maria Annunciata al Castello, costruita a più riprese dai Carmelitani stabilitesi a Milano dal XIII secolo. l ponte levatoio fu ricostruito durante i restauri di fine ottocento dai fratelli Bagatti Valsecchi ed è l’unico del Castello.

Castello Sforzesco Rivellino di Santo Spirito

La costruzione, forse su resti viscontei, dei rivellini, avancorpi posti a protezione delle porte, iniziò con la ristrutturazione del Castello ad opera di Francesco Sforza. Dei rivellini sforzeschi rimangono due basi sul lato est del Castello, uno a difesa della Porta del Carmine, l’altro dove si innestavano le mura medievali della città e a ovest.

Castello Sforzesco Cortile della Rocchetta

Sul luogo della prima rocca viscontea venne ampliata una nuova rocca quadrata. L’esterno mantiene l’aspetto difensivo, invece all’interno furono addossati 3 corpi di fabbrica con porticati rinascimentali . La torre voluta da Bona di Savoia altai 36 metri (1476-77) porta il nome dalla vedova del Duca Galeazzo Maria Sforza pugnalato nel 1476 davanti alla chiesa di Santo Stefano. Sembra che la volle per difendersi da 4 cognati che volevano il potere.

Doccioni Duomo

Le decorazioni esterne di teste di esseri mostruosi, talvolta demoni, che possiamo osservare, sono il frutto della fantasia dei singoli scalpellini e sono tutte diverse tra loro. Erano comuni nella tradizione del “bestiario” medievale; si raffiguravano mostri per spaventare le forze del male.

Doccioni Duomo

La costruzione del Duomo inizia nel 1386 inglobando all’interno sino al Settecento la vecchia chiesa di Santa Maria Maggiore. Si inizia dall’abside con grandi finestroni gotici e al lato Nord la guglia Carelli (grande benefattore della chiesa) con la statua ritenuta il ritratto di Gian Galeazzo Visconti . A fianco grandi doccioni ottocenteschi a figura intera si affacciano verso la Corsia dei Servi ora Corso Vittorio Emanuele.

Dettaglio quinta porta Duomo di Milano

È opera di Luciano Minguzzi, che negli anni Cinquanta vinse il concorso bandito dalla Veneranda Fabbrica, cui avevano partecipato numerosi artisti, tra cui Lucio Fontana, Francesco Messina, Enrico Manfrini. La porta fu inaugurata il 6 gennaio 1965 ed è convenzionalmente ritenuta l'elemento conclusivo del Duomo.

DArchi Rampanti e Guglie Duomo

Tetto del Duomo –Gian Galeazzo Visconti divenuto il signore di Milano concedendo il l marmo gratuito di Candoglia promuove la costruzione del Duomo nel 1386. Dopo quasi 5 secoli nell’ottocento la struttura fu conclusa ma quasi del tutto priva di guglie, statue, doccioni. Si incomincia sul tetto la costruzione di nuove guglie ora 135, doccioni ora 150, statue ora tra l’esterno e l’interno 3400. Gli archi rampanti di ricordo gotico vengono arricchiti sotto di grandi pigne, e sopra di sequenze di steli con fiori o foglie ma anche con il sole, la luna o teste di animali.

Milano Via Laghetto

E’ dove esisteva un laghetto vicino alla chiesa di Santo Stefano che servì da porto dove arrivarono i marmi per la costruzione del Duomo. Dal 1388 dalle cave di Candoglia, il trasporto avveniva con barconi dove i marmi esenti da dazi portavano la sigla A.U.F. (ad usum fabricae) . Dal Lago Maggiore, il Ticino e il Naviglio Grande arrivati a Milano si fermavano al Laghetto di S. Eustorgio. Nel 1439 Filippo degli Organi e a Fioravante da Bologna, architetti del Duomo, rendono navigabile la Fossa Interna, e per superare il dislivello tra il Naviglio e la Fossa progettano la prima chiusa a Milano (conca di Viarenna) permettendo così ai marmi di raggiungere il laghetto.

Giardini della Guastalla

Il Collegio della Guastalla, di cui sopravvive un cortile, fu voluto da Paola Ludovica Torelli contessa di Guastalla. Espropriato nel 1935 dal Comune il collegio fu trasferito a San Fruttuoso di Monza. Alla chiarezza delle disposizioni testamentarie della contessa dobbiamo la salvezza del giardino, tipico esempio di giardino all’italiana. E’ tra i meno estesi della città (12.000 metri quadri) e ospita al loro interno una peschiera seicentesca alimentata dall’acqua della fossa interna del naviglio che passava a fianco.

Vicolo Lavandai

Il vicolo prende il nome da un lavatoio pubblico, rimasto tuttora in gran parte intatto, in uso dall’Ottocento fino agli anni ’50 del Novecento per lavare indumenti e biancheria. Originariamente era chiamato “Vicol de Bugandee” (da “bugada”, bucato) e ha preso l’attuale denominazione (che di fatto ha lo stesso significato di quella originaria) solo successivamente. Il nome “lavandai” è dato dal fatto che ad occuparsi del lavaggio, in origine, erano alcuni addetti di sesso maschile, organizzati nella Confraternita Lavandai di Milano sin dal XVIII secolo, successivamente sostituiti dalle donne di cui sfrutavano il lavoro.

Naviglio Canottieri Milano

La Società Canottieri Milano è una società polisportiva italiana con sede nella città di Milano. Tra i club sportivi più antichi d'Italia, vanta titoli olimpici, mondiali e nazionali in varie discipline (canottaggio, tuffi, basket, pallanuoto, nuoto e tennis). Opera anche nello sport paralimpico. Affianca all’attività agonistica l'avviamento infantile allo sport e corsi rivolti alla pubblica utenza.

Naviglio Ponte San Cristoforo (Estate)

Ponte pedonale sul Naviglio Grande presso la chiesa di San Cristoforo.

Naviglio Ponte San Cristoforo (Inverno)

Ponte pedonale sul Naviglio Grande presso la chiesa di San Cristoforo.

Naviglio Grande

Il nome grande perché potevano passare due grandi barche. Fu scavato a partire dal 1177 (o 1179) e deriva dal Ticino a Tornavento, e arrivava sino a Gaggiano, nel 1257 fu prolungato sino a Milano e nel 1387 viene reso atto alla navigazione. Per secoli I barconi con le merci provenienti dalla Svizzera, Lago Maggiore, il Ticino entravano nel Naviglio e con la corrente dell’acqua per 50 kilometri arrivavano a Milano. Tornavano al lago trainati da cavalli. Ci furono dal Settecento anche barconi per il trasporto di persone: Il trasporto finì per la concorrenza del treno.

Naviglio Grande

Il nome grande perché potevano passare due grandi barche. Fu scavato a partire dal 1177 (o 1179) e deriva dal Ticino a Tornavento, e arrivava sino a Gaggiano, nel 1257 fu prolungato sino a Milano e nel 1387 viene reso atto alla navigazione. Per secoli I barconi con le merci provenienti dalla Svizzera, Lago Maggiore, il Ticino entravano nel Naviglio e con la corrente dell’acqua per 50 kilometri arrivavano a Milano. Tornavano al lago trainati da cavalli. Ci furono dal Settecento anche barconi per trasporto di persone. Tutto finì per la concorrenza del treno.

Naviglio Pavese

Furono i Visconti, nel 1359, a dare il via ai lavori per la costruzione di un canale inizialmente non navigabile, ma molto utile per mantenere lo splendore del parco del Castello di Pavia dove Gian Galeazzo amava cavalcare. Nella seconda metà del 1500, sotto la dominazione spagnola, viene approvato il progetto di Giuseppe Meda, ma i lavoro sono presto sospesi. Duecento anni più tardi vengono ripresi da Napoleone. Il 16 agosto del 1819 Ranieri, Arciduca d'Austria e Vicerè del Lombardo-Veneto, inaugura il Naviglio Pavese, che dalla Darsena passando per Binasco e Pavia sfocia nel Ticino.

Lodi San Bassiano

La Basilica di San Bassiano, o più propriamente dei 12 Apostoli, è situata poco fuori Lodi Vecchio e fu il primo luogo di culto cristiano della neonata diocesi di Lodi: alla consacrazione erano presenti Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, e San Felice, vescovo di Como. Dopo la morte di San Bassiano, sepolto nella Basilica, essa divenne nota (non ufficialmente) con il suo nome.

Biblioteca Sesto San Giovanni

Cancello in ferro battuto introduce al portico con colonne doriche della ex Villa Visconti d'Aragona ora Biblioteca Centrale

Gelso

Pino

Bosco

Pioppi (Estate)

Pioppi (Inverno)

Inverno (Paesaggio)

Sentiero

Ninfee

Fichi D'India

Fiori

Farfalla

Jim

Isola d'Elba Le Ghiaie

Isola d'Elba Scaglieri

Isola d'Elba Villa Ombrosa

Umbria (Bosco)

Umbria (Bosco)

Umbria (Laghetto)

Umbria (Uliveto)

Umbria (Uliveto)